Sincerità versus onestà ("Yoga" di Emmanuel Carrère)
Carrère è un autore che ha il dono di farsi leggere con la stessa rilassatezza con cui si sta ad ascoltare un amico graziato dal dono dell’affabulazione. Se non si è infastiditi dalla frammentarietà e dalla sensazione di incompiutezza, “Yoga” è un libro in grado di sollevare temi profondissimi (la meditazione, la morte, la malattia, la solidarietà, la speranza, l’amore, il sesso, il mistero, la famiglia, solo per citarne alcuni) senza che la lettura diventi faticosa, grazie alla grande facilità espressiva (e narrativa) dell’autore, uno degli esponenti più noti e virtuosi della cosiddetta autofiction. Carrère parla di sé, e del suo sé più fragile e urticante, con una sincerità priva di retorica e con arguzia non scontata: se è artefazione anche questa sincerità continuamente esibita, non lo sapremo forse mai, e in fondo non ci interessa. In letteratura è più interessante il torbido del limpido ( e con questo lascio alla curiosità di chi legge l'approfondimento relativo alle a