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Visualizzazione dei post da novembre, 2019

Testa fra le donne ("Don Giovanni in Sicilia"di Vitaliano Brancati)

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La lettura dei classici determina un effetto tonificante, risveglia il gusto di una lingua raffinata, di termini desueti, offre una specie di balsamo all'amante del bello scrivere, apre ricordi e nostalgie e rinverdisce la consapevolezza di un amore senza tempo per la letteratura. Ecco un romanzo breve dei primissimi anni Quaranta, uno scrittore raffinato, che è stato intellettualmente onesto anche con i suoi iniziali percorsi politici (abbandonò presto la fascinazione verso il fascismo, rinnegando questa sua fase e dichiarando addirittura di provare ribrezzo), un uomo che si innamora di una attrice, Anna Proclemer, una mente libera che incapperà anche nella censura democristiana degli anni  dopo la Guerra, un grande sceneggiatore. Un uomo che la sera prima di essere operato per un intervento a seguito delle cui complicazioni trovò poi la morte, andò al cinema con la moglie Anna, dicendo a tutti "sono sereno". Basterebbe già la biografia dell'autore, Vita

Lessico e nuvole ("Parole di giorni lontani" di Tullio De Mauro)

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Un piccolo e preziosissimo racconto autobiografico del grande linguista Tullio de Mauro, che usa come innesco dei ricordi le parole che ha progressivamente appreso da bambino, prima e durante i primi anni della scuola. Bellissime le atmosfere napoletane della sua infanzia, tra l'insorgere del fascismo e l'arrivo della guerra: ognuno di noi possiede il proprio personale patrimonio di " madeleines " linguistiche, le parole che da piccoli storpiavamo, le improvvise scoperte di termini che avevamo sempre ignorato, l'acquisizione di vocaboli nuovi, che ci facevano sentire più grandi. Divertente e tenero, come lo sguardo con cui De Mauro rivolge a un se stesso bambino che man mano cresce e verifica l'importanza della scuola, della famiglia, degli stimoli intellettuali che provengono dal mondo esterno e dalla vita quotidiana, anche dalla più semplice. Ogni capitoletto è dedicato a una parola, che diventa il fulcro di descrizioni e rievocazioni perfette nella loro

Fantasma-goria (“Canta, spirito, canta” di Jesmyn Ward)

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Jesmyn Ward è sicuramente un’autrice degna di attenzione, un altro bel colpo di NN Editore, che fra le varie ha lanciato anche Kent Haruf in Italia. Io da buona confusionaria ho letto questo romanzo senza sapere che è il secondo di una trilogia, la Trilogia di Bois Sauvage. Non che sia prescrittivo leggerli in sequenza, un po’ come per la Trilogia di Holt: probabilmente è una definizione comoda per gli editori più che per i lettori. Bois Sauvage è una località immaginaria nella costa del Mississippi, periferia povera, caratterizzata da razzismo, emarginazione, disuguaglianze. La vicenda è narrata da più punti di vista, il tredicenne Jojo, la madre tossicodipendente Leonie, Richie, uno degli spiriti, insieme a Given, che danno voce ai dimenticati, ai sommersi dalla violenza e dalla segregazione razziale. Ho amato molto i capitoli in cui a parlare è Jojo, tredicenne privato dell’infanzia, dolcissimo fratello maggiore di Kayla e amatissimo nipote di Pop e Mam. Tutti i persona

Prima o poi la memoria arriva ("Dopo le fiamme" di Fernando Aramburu)

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La prima cosa da sapere prima di leggere questa raccolta di racconti è che sono stati scritti PRIMA di “Patria”, il grande successo internazionale di Fernando Aramburu (di cui si parla qui) . L’editore italiano, un po’ furbescamente, li ha ripubblicati di recente, con una fascetta equivoca, presentandoli implicitamente come una specie di seguito del romanzo con cui l’autore è diventato noto in Italia. Se così fosse stato, in effetti, avrei storto il naso ed espresso indignazione verso l’autore, attribuendo a lui la furba operazione editoriale di pubblicare dei racconti un po’ a traino del più noto “Patria”. Tra l’altro, per rinsaldare ben bene l’equivoco, ho anche letto da qualche parte qualcuno che ha definito la raccolta di racconti “Dopo le fiamme” come la “prosecuzione morale” di “Patria. Invece diciamo subito che così non è, poiché sono stati scritti prima e probabilmente il processo creativo è stato inverso. Nei racconti si ritrovano infatti molti grandi temi del p