Lessico e nuvole ("Parole di giorni lontani" di Tullio De Mauro)




Un piccolo e preziosissimo racconto autobiografico del grande linguista Tullio de Mauro, che usa come innesco dei ricordi le parole che ha progressivamente appreso da bambino, prima e durante i primi anni della scuola.

Bellissime le atmosfere napoletane della sua infanzia, tra l'insorgere del fascismo e l'arrivo della guerra: ognuno di noi possiede il proprio personale patrimonio di "madeleines" linguistiche, le parole che da piccoli storpiavamo, le improvvise scoperte di termini che avevamo sempre ignorato, l'acquisizione di vocaboli nuovi, che ci facevano sentire più grandi.

Divertente e tenero, come lo sguardo con cui De Mauro rivolge a un se stesso bambino che man mano cresce e verifica l'importanza della scuola, della famiglia, degli stimoli intellettuali che provengono dal mondo esterno e dalla vita quotidiana, anche dalla più semplice.

Ogni capitoletto è dedicato a una parola, che diventa il fulcro di descrizioni e rievocazioni perfette nella loro delicata raffinatezza.
Le incursioni nel dialetto napoletano completano il quadro, di una grazia e profondità rare. 


Da incorniciare la lingua usata, il lessico scelto, le costruzioni sintattiche: la Grande Bellezza della lingua italiana, celebrata dal suo più illustre studioso.


* Tullio De Mauro, Parole di giorni lontani





 

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