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Visualizzazione dei post da gennaio, 2018

Del Comando e del Comandare (l'Imperatore) ("Augustus" di John Williams)

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Le vite romanzate dei grandi personaggi della storia classica sono un vero e proprio genere, che ha molti estimatori e appassionati.  Non sono particolarmente attratta da questo tipo di biografie, anche se ne ho letta qualcuna (la più recente, Io, Claudio di Robert Graves): mi sembrano tempi così lontani che ho qualche difficoltà a sviluppare empatia con i personaggi, leggo con la stessa attitudine con cui guardo i film americani dedicati all’Antica Roma, ai 300 spartani di Leonida o ad Alessandro Magno, tutti d’un fiato ma senza grande commozione. Ovviamente da questo filone escludo Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar, che è un capolavoro outsider, con il quale è impossibile fare paragoni.  Con queste premesse non avrei probabilmente intrapreso una nuova lettura su un imperatore romano, ma ero curiosa di questo Augustus , perché il suo autore, John Williams, è lo stesso di Stoner , recente caso editoriale di riscoperta (è del 1965). Il romanzo è oggettivame

Le donne le donne le donne ("La femmina nuda" di Elena Stancanelli)

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Sarò breve. Quando le donne scrivono di altre donne usando la categoria del trito e del ritrito, provo una sensazione che sta tra il nervosismo e la noia. Temi importanti come l’abbandono, il sesso, il corpo, l’anoressia, l’ossessione, trattati con una superficialità fastidiosa. La storia è quella più vecchia del mondo: donna abbandonata da uomo per altra donna, sintesi che potrebbe andare bene anche per descrivere Anna Karenina. Avevo addirittura avuto la tentazione di comprarlo questo libro, poco dopo l’uscita, perché era circondato da pareri positivi di scrittrici che stimo. Invece poi non l’ho preso (menomale) e l’altro giorno l’ho trovato in biblioteca.  Detesto fare paragoni del tutto campati in aria, ma ho immaginato cosa sarebbe diventata questa storia comunque banalotta in mano a Joyce Carol Oates o a Simona Vinci. Che in ogni caso stanno su un altro pianeta. Desolata. * La femmina nuda , Elena Stancanel

Sotto il Mondo delle Parole ("Underworld" di Don Delillo)

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L’impresa di parlare di Underworld di Don Delillo è complessa. Sicuramente più complessa di quanto non sia leggere questo prezioso romanzo. Per fortuna non ho l’ambizione di fare recensioni vere e proprie, né sono una critica letteraria. Senza che ci siano rischi di svelare il finale, posso dire che il libro, quasi 900 potenti pagine, si chiude con una parola non banale : Pace. Sbattere giù la quarta di copertina dopo aver letto quella parola (e l’intero libro) mi ha lasciato per una ventina di minuti ferma a pensare e a guardare nel vuoto, cercando di ricapitolare. Non è che mi capita spesso. C’è un’atmosfera di impegno presente in tutto il romanzo, impossibile sperare che possa essere una lettura leggera: questo però non vuol dire che sia noioso o che servano chissà quali doti per poterlo apprezzare. E’ complesso, certo, e la trama è una tessitura elaborata di storie pubbliche e private che saltellano su e giù da un decennio all’altro.