Una brava ragazza ("Lucky" di Alice Sebold)
Di storie di violenze ne abbiamo lette tante. Abbiamo visto film, a volte terribilmente crudi nel rappresentare la realtà di uno stupro (volendo ne potremmo elencare decine: mi limito a "Sotto accusa" ovviamente, ma anche a "Boys don't cry"), abbiamo seguito serial infarciti di violenze (Il Trono di Spade ad esempio è strapieno di stupri), documentari e docu-fiction su vicende di cronaca diventate in alcuni casi ormai storia (dal delitto del Circeo a quello di Macerata). Dovremmo esserci abituate. Quotidianamente apprendiamo notizie di violenze a carattere sessuale. L'agghiacciante statistica delle donne che sono state molestate ci racconta di un fenomeno esteso che non risparmia nessuna. Potremmo quindi anche dirci che non c'è nulla di nuovo in un libro che racconta uno stupro. Invece ogni volta è un tassello in più di consapevolezza, un'occasione in più di comprensione. In questo caso crolla anche ogni elemento voyeuristico: non è la dettagliata