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Visualizzazione dei post da maggio, 2022

Barocco contemporaneo (“Corpi Minori” di Jonathan Bazzi)

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Se non fosse stato oggetto di una lettura condivisa non so se mi sarei mai imbarcata nella lettura di questo secondo libro di Jonathan Bazzi. C’è qualcosa che non mi convince in questo scrittore, e anche se il suo esordio (“ Febbre ”) mi aveva colpito, era stato forse più per la lettura che una voce molto bella come quella di Valentina Carnelutti ne aveva fatto su Radio Tre, infatti non l’ho propriamente ”letto”, diciamo che in quel caso l’ho decisamente “ascoltato” (vale la pena, qui le puntate). Mi dico questo un po’ con il senno di poi, e forse è vero anche che il primo libro, se di grande successo, raramente viene eguagliato dal secondo. In questo caso, l’opera seconda ha il sapore di un piatto di avanzi tolto dal frigo e riscaldato male. Non mi dilungo troppo perché sarò molto cattiva, e in tali eventualità è meglio essere veloci ed essenziali. Frasi fatte e luoghi comuni per descrivere un’educazione sentimentale che finisce per essere solo autocompiacimento immotivato. Asfissia

Illusione e ossessione (“La Sonata a Kreutzer” di Lev Tolstoj)

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  Per qualcuno questa è fra le opere più infelici del grande padre della letteratura russa. A me sembra più corretto dire che è probabilmente una delle opere scritte durante uno dei periodi più infelici della sua vita, dove fa convergere tutto il suo dolore e dove esprime un pensiero sull’amore così assurdo e così bislacco che sembra una specie di “cura” con cui si è provato a lenire le proprie ferite. Non lo sapremo mai. Quello che ci resta è un romanzo breve e magico, epifanico, oscuro e affascinantissimo. Anche e soprattutto, nella mia esperienza di lettura, per la fragilità dell’autore che ne traspare. E’ la storia di un femminicidio narrata con un espediente quasi cinematografico: il racconto a uno sconosciuto in treno, con i flashback continui e le interruzioni di un presente che irrompe, alle fermate del treno. Ci sono molti dei topoi letterari più usati, che Tolstoj usa però prima e meglio di molti altri: il treno, il pianoforte, il viaggio notturno, l’adulterio, la gelosia,