Scappa scappa monellaccio (“Haarmann. Storia di un lupo mannaro” di Theodor Lessing)
Ho scelto consapevolmente di calarmi nel buio di questo libro proseguendo la mia personale conoscenza di un autore come Vitaliano Trevisan ( qui il post dedicato a lui): è infatti un libro citato in un suo romanzo, quando il protagonista subisce una perquisizione e il commissario che vede questo libro nella sua libreria alimenta un suo pregiudizio e i suoi sospetti. Ovviamente la curiosità di leggerlo è stata fortissima, una nuova porta si apriva verso la testa di Trevisan. Ma al di là del gancio, la storia è densa di elementi su cui meditare: l’autore, Theodor Lessing, filosofo, psicologo, socialista, nietzscheano, ebreo, acutissimo critico della società tedesca dell’epoca, fuggì in esilio in Cecoslovacchia ma fu ugualmente raggiunto da sicari nazisti che lo uccisero nel 1933 (dopo che il Reich aveva messo sulla sua testa una taglia di 80mila marchi). Presente in aula a tutte le udienze del processo a carico di Fritz Haarmann, serial killer che fu soprannominato “il licantropo di Ha