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Visualizzazione dei post da aprile, 2022

Scappa scappa monellaccio (“Haarmann. Storia di un lupo mannaro” di Theodor Lessing)

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Ho scelto consapevolmente di calarmi nel buio di questo libro proseguendo la mia personale conoscenza di un autore come Vitaliano Trevisan ( qui il post dedicato a lui): è infatti un libro citato in un suo romanzo, quando il protagonista subisce una perquisizione e il commissario che vede questo libro nella sua libreria alimenta un suo pregiudizio e i suoi sospetti. Ovviamente la curiosità di leggerlo è stata fortissima, una nuova porta si apriva verso la testa di Trevisan. Ma al di là del gancio, la storia è densa di elementi su cui meditare: l’autore, Theodor Lessing, filosofo, psicologo, socialista, nietzscheano, ebreo, acutissimo critico della società tedesca dell’epoca, fuggì in esilio in Cecoslovacchia ma fu ugualmente raggiunto da sicari nazisti che lo uccisero nel 1933 (dopo che il Reich aveva messo sulla sua testa una taglia di 80mila marchi). Presente in aula a tutte le udienze del processo a carico di Fritz Haarmann, serial killer che fu soprannominato “il licantropo di Ha

Amarti m'affatica (“Felici i felici” di Yasmina Reza)

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  Il mio incontro con Yasmina non è stato tra i più fecondi, chissà perché mi ero fatta tutta un’altra idea di questa autrice. Pensavo del tutto ingiustificatamente di trovarmi tra le braccia di una Azar Nafisi (perché mai poi?), invece mi sono trovata con una signora dell’intellighenzia francese che non mi ha destato grande empatia. L’opera in questione, composta da un serie di racconti affidati a un reticolo di personaggi in vari modi collegati tra di loro (anche questo mi è parso un dejà vu , ma chissà) sono descrittivi di un mondo che l’autrice conosce bene, milieu parigino intellettuale alto borghese. Certo, non sono ambienti in cui non faccia capolino la morte, la malattia, il dolore, la menzogna, la violenza, la meschinità, ma c’è stato qualcosa che ha assunto un sapore di teatralità e di  artificio durante la mia esperienza di lettura. Yasmina Reza in effetti è una drammaturga sapiente nel creare un ritmo narrativo, nel tratteggiare i personaggi e nel combinare gli intrecci, o