La festa del Nulla (“Due vite” di Emanuele Trevi)
“ Noi viviamo due vite, entrambe destinate a finire: la prima è la vita fisica, fatta di sangue e respiro, la seconda è quella che si svolge nella mente di chi ci ha voluto bene. E quando anche l’ultima persona che ci ha conosciuto da vicino muore, ebbene, allora davvero noi ci dissolviamo, evaporiamo, e inizia la grande e interminabile festa del Nulla, dove gli aculei della mancanza non possono più pungere nessuno ”. Ci stiamo ormai sempre più abituando a opere di difficile classificazione: l’ autofiction non è più una novità, mentre continuano a comparire opere ibride e felicemente indefinibili. E’ il caso di questo piccolo libro di Emanuele Trevi, che è un po’ biografia, un po’ memoir , un po’ critica letteraria, un po’ poesia e un po’ riflessione etica, estetica, sentimentale. Io l’ho amato assai, ci ho trovato molta preziosità, molto amore, molta malinconia e molta intelligenza: in 120 pagine leggere, come intendeva Calvino, senza macigni sul cuore, si affrontano temi dolorosi