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Visualizzazione dei post da giugno, 2019

Storia tribale del potere in Italia ("Invano. Il potere in Italia da De Gasperi a questi qua" di Filippo Ceccarelli)

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Lettura appassionante per chi ama la politica delle persone, dei corpi, degli aneddoti, del grottesco e delle umane miserie. Il potere è vanità e di esso, una volta perso, non rimane che il vuoto: è un po' questo il distillato delle quasi mille pagine del libro di Ceccarelli, un viaggio appassionante nella memoria, indispensabile quando il risveglio è in un presente privo di ricordi. Sembrano passati secoli da alcune stagioni politiche: vi ricordate Craxi e la sua passione per Anja Pieroni? Oppure i primi leghisti e l'ampolla con l'acqua del sacro fiume Po? I democristiani in grisaglie, le barzellette di Berlusconi, i guai familiari di Gianfranco Fini, il caso Lockeed e Martinazzoli, Martelli enfant prodige , l' I care di Veltroni... la penna brillantissima di Ceccarelli (che è stato uno dei più noti giornalisti politici) è in grado di intrattenerci per pagine e pagine, non sempre e non solo con ironia e lieve crudeltà, ma anche con riflessioni più ampie che

Ludus Est Nobis Constanter Industria * (“Vita segreta della bambola solitaria” di Jean Nathan)

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Ci sono vite di persone, sconosciute ai più, che hanno un potenziale narrativo straordinario, aprono varchi drammatici verso dimensioni inesplorate e imbastiscono, loro malgrado, orditure inimmaginabili verso mondi letterari anche lontanissimi. E questo sarebbe il caso di Dare Wright, modella, fotografa e scrittrice di libri per bambini, al centro del libro di cui parliamo, insieme alla figura della madre Edie, pittrice e madre patogena, vera e propria cannibale della vita della figlia. Si narra di una ipotesi di trasposizione cinematografica con Jessica Lange e Naomi Watts come protagoniste. Impossibile non pensare a Bette Davis, a Joan Crawford, alla Baby Jane o alla dolce Carlotta dei celebri film di Aldrich. La centralità della bambola Lenci di nome Edith poi richiama alla memoria tutta una serie di suggestioni, che vanno oltre le bambole assassine e delle case di bambola ibseniane. Per non parlare dell’affascinante mondo americano degli anni ’50 e ’60, che in tutta la prima