Sophisticated Lady (“Una perfetta felicità” di James Salter)
Una lettura senza grosse pecche né grosse qualità. Non sapevo assolutamente niente dell’autore (un ex pilota diplomato a West Point, ho appreso dopo): ha attirato la mia attenzione solo perché dalla quarta di copertina ho capito che si trattava di “infelicità dorata” e “esistenze perfette logorate dal tempo” (cit.) e la mia passione per le famiglie disfunzionali (letterarie s’intende) ha fatto il resto. A tratti mi è tornato alla mente Revolutionary Road (di Richard Yates) , ma solo per constatare che in quel caso si transitava su maggiori altitudini. Incomparabili. La protagonista femminile, Nedra, che nelle intenzioni dell’autore credo voglia essere una donna speciale, libera, indipendente e ribelle, ha finito per starmi un po’ sul gozzo. Come sempre ci sta che il problema sia mio eh, però degli anni Cinquanta e della New York fascinosissima di quelli anni non si coglie lo spirito, i personaggi sono in alcuni casi viziati e insulsi, in altri pavidi, spesso incolori. Non nego