Barocco contemporaneo (“Corpi Minori” di Jonathan Bazzi)


Se non fosse stato oggetto di una lettura condivisa non so se mi sarei mai imbarcata nella lettura di questo secondo libro di Jonathan Bazzi.

C’è qualcosa che non mi convince in questo scrittore, e anche se il suo esordio (“Febbre”) mi aveva colpito, era stato forse più per la lettura che una voce molto bella come quella di Valentina Carnelutti ne aveva fatto su Radio Tre, infatti non l’ho propriamente ”letto”, diciamo che in quel caso l’ho decisamente “ascoltato” (vale la pena, qui le puntate).
Mi dico questo un po’ con il senno di poi, e forse è vero anche che il primo libro, se di grande successo, raramente viene eguagliato dal secondo.
In questo caso, l’opera seconda ha il sapore di un piatto di avanzi tolto dal frigo e riscaldato male.

Non mi dilungo troppo perché sarò molto cattiva, e in tali eventualità è meglio essere veloci ed essenziali.
Frasi fatte e luoghi comuni per descrivere un’educazione sentimentale che finisce per essere solo autocompiacimento immotivato.
Asfissia emotiva: non c’è niente che sembri vero nel dolore descritto. Abbondante sfoggio di citazioni di uno studente di filosofia in uno spazio carente di ossigeno.
Noia di una seconda autofiction che non aggiunge niente alla prima.
Personaggi piatti (soprattutto Marius, il grande protagonista dell’innamoramento: senza un carattere, mentre lo saluti lo hai già rimosso, possibile che sia davvero lui il Pianeta intorno a cui orbitano i corpi minori?).
Prosa barocca, pretenziosa, dimenticabile.

C’è una frase nel romanzo che mi è parsa lo squarcio nel cielo di carta del teatrino pirandelliano: “sono l’animale più sociale della Terra, tutto in me è performativo”.
Ecco, si, esatto: performance pompata dal marketing editoriale ma non davvero letteratura.

Intanto ci saluta regale con la mano, dal balcone in alto, parecchio in alto, Aldo Busi di “Seminario sulla gioventù” (inarrivabile "autenticazione in divenire della vita in Letteratura", come ebbe a dire lo stesso autore).
Pasolini invece lasciamolo in pace, è meglio.

* Jonathan Bazzi , Corpi minori.



Commenti

Il post più letto del mio blog

Game set match ("Open" di Andre Agassi)

Verosimile sia il dolore sopra ogni cosa (“Una vita come tante” di Hanya Yanagihara)

Sotto il Mondo delle Parole ("Underworld" di Don Delillo)