Una tribù che viaggia ("Nomadland. Un racconto d'inchiesta" di Jessica Bruder)


Ci sono voluti tre anni e 24mila chilometri percorsi, alla giornalista statunitense Jessica Bruder, per completare il suo libro, Nomadland - Un racconto d’inchiesta, ritratto on the road della comunità americana dei senza fissa dimora, persone in movimento a caccia di lavori temporanei, con le loro case mobili di ogni tipo e spesso costretti a un vita errante in un’età in cui si dovrebbe godere della meritata pensione.
E’ l’America dei senza-welfare, quella delle vittime della bolla immobiliare del 2008, trasformatesi in un popolo di nomadi che percorre strade infinite alla ricerca di opportunità.
Spesso c'è il bisogno di sfuggire alla tagliola dell'affitto, delle bollette e delle spese ormai diventate inaffrontabili, ma non è raro per molti cercare anche quella libertà e quel senso di comunità che non hanno mai vissuto in una vita da "regolari".
Molte persone che ho incontrato sentivano di aver trascorso troppo tempo a perdere a un gioco truccato. E così hanno trovato il modo di fregare il sistema» scrive nel libro Jessica Bruder, «hanno rinunciato alle tradizionali quattro mura, rompendo le catene di affitto e ipoteche. Si sono trasferite in furgoni, camper e roulotte, spostandosi da un posto all’altro alla ricerca del clima mite, e riempiendo i serbatoi coi lavori stagionali».
Sono persone che hanno scoperto che il Grande Sogno Americano è un imbroglio: non sono tuttavia dei perdenti ma cercano una libertà da mettere sopra la loro testa come un cielo stellato, e anche se sono spesso più vicini ai settanta che ai sessanta, hanno ancora molti sogni da realizzare, come Linda, intorno alla cui storia si costruisce tutta l'inchiesta.
Non c’è retorica nel richiamo al mito della freeway , degli easy-rider e dei pionieri: la tribù dei workamper* sperimenta forme di amicizia, solidarietà e libertà mai provate in una vita "stanziale" e ben inquadrata nella normalitò. E questo diventa il contrappeso a ogni fatica, a ogni rinuncia e insicurezza.

Chloé Zhao e Frances McDormand si sono innamorate di questo libro-inchiesta e ne hanno tratto un film, Nomadland, premiato con il Leone d’Oro a Venezia e con un bel po' di Oscar (come miglior film, miglior regia a Zhao e miglior attrice protagonista a McDormand).

Una lettura sorprendente, che mi ha aperto un mondo di conoscenze e una nuova finestra sulla società americana, la terra delle opportunità, ma anche della totale solitudine dei fragili.

*Così vengono chiamati quando costituiscono manodopera a basso costo, disposti a spostarsi alla ricerca di lavori stagionali, come viene ben raccontato nel libro, soprattutto na proposito del caso Amazon.

 Jessica Bruder, Nomadland. Un racconto d’inchiesta.


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