Smashing the patriarchy (“Il mostruoso femminile” di Jude Ellison Sady Doyle)

 


E’ singolare che un saggio riesca a incatenare il lettore e a solleticare la sua curiosità in modo così vivace: è la prima caratteristica che mi sento di evidenziare di questo lavoro.
Il mostruoso femminile ha un sottotitolo, Il patriarcato e la paura delle donne, ed è questo il tema che sviluppa attraverso l’analisi dei ruoli classici della donna -figlia, moglie, madre- e tramite una esaltante corsa senza respiro nel mito, nella letteratura, nel cinema, nella televisione e nella cronaca nera.
La donna diventa un mostro quando è libera e quando sottrae il suo corpo al controllo del patriarcato: questo il filo conduttore del viaggio, che passa da L’esorcista al mito di Lilith, dalle serial killer come Aileen Wuornos a Frankenstein di Mary Shelley, a Twin Peaks ai programmi true crime, a Psycho, alle madri dei più noti serial killer, come Ed Gein o alle madri “cattive” come la Doris Lessing de Il quinto figlio.
Non è qui che si può riprodurre la complessità del pensiero che il saggio illustra, sia nelle pagine più illuminanti, sia in quelle che lasciano spiazzate, perché dense di affermazioni potenti, talmente forti da sembrare eccessive.
Si può concordare in tutto o in niente, ma è impossibile non apprezzare lo sguardo che Jude Ellison Sady Doyle propone su molti schemi narrativi che da migliaia di anni ci racchiudono, mostrificandoci se non conformi.
Il modo di abitare il proprio corpo, se libero, esprime un potere enorme, ed è per questo che si viene demonizzati quando ci si sottrae al controllo e alla “normalizzazione”.
La demonizzazione è necessaria per generare paura, e la paura consente il controllo.
Soprattutto della riproduzione, che per il sistema patriarcale deve avvenire in un modo che può dominare: un corpo in transizione, non conforme, ad esempio, non è controllabile e definirlo mostruoso è funzionale al mantenimento del potere.

Riporto un passaggio significativo, tratto dal capitolo sulle madri:
Nella nostra società le madri sono coloro a cui viene richiesto di reprimere o negare la maggiore quantità di energia psichica, sono spinte a vivere in un perpetuo stato di abnegazione. Ogni volta che respiriamo, ogni volta che tratteniamo una parola dura, che rifiutiamo un’ambizione o cancelliamo un programma a favore dei bisogni più urgenti del bambino, stiamo creando un nuovo fantasma. Quando le madri provano a conformarsi alla visione che la nostra cultura ha di loro - cioè di strumenti per il soddisfacimento dei bisogni altrui - si trasformano, diventano qualcosa di freddo e affamato, un essere che non vorreste mai vedere nel buio accanto al vostro letto. I desideri egoistici che abbiamo espulso dai nostri corpi e dalla percezione che abbiamo di noi stesse vagano nei corridoi di notte, ululando in cerca di sollievo.
Qualsiasi donna all’interno del sistema patriarcale ha qualcosa che la spaventa, sotterrato da tempo, nascosto sotto al pavimento, non ancora morto. Una notte, quando siete sole, prestate ascolto. Lo potrete sentire mentre spinge contro la porta, aspettando che lo facciate entrare
”.

I mostri che siamo non provengono solo dallo sguardo maschile (patriarcale) su di noi, ma vivono anche DENTRO di noi: imparare a ri-conoscerli per liberare i pensieri che spesso non ci è concesso pensare, è il potere liberatorio che quest'epoca ci consegna.


*Jude Ellison Sady Doyle, Il mostruoso femminile. 

 


 

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