Tutti gli uomini (e le donne) sono mortali. ("Finitudine" di Telmo Pievani)

 



Tutto scorre e si avvia verso la fine, non solo la nostra vita di esseri minuscoli e marginali, ma anche la parabola di esistenza della Terra, del Sole, dell’intero Universo.

Di questo si occupa il romanzo filosofico di Telmo Pievani, “Finitudine”, dove grazie a un dialogo impossibile (e immaginario) tra Albert Camus e Jacques Monod, si argomenta l’idea che nella morte non c’è senso né via di fuga, ma è grazie alla nostra libertà che possiamo accettarne l’ineluttabilità. Complicato? Forse.

Ma vale la pena riflettere, accompagnati da un artificio narrativo originale, che immagina Camus, sopravvissuto all’incidente che in realtà lo uccise, dialogare durante la convalescenza con l’amico biologo e premio Nobel Jacques Monod, a proposito di un libro che stanno scrivendo insieme sulla finitudine cosmica.

Sono entrambi partigiani, anti nazisti, ribelli, e concordano su un fatto : la consapevolezza della finitudine di tutte le cose non deve condannarci al nichilismo e al pessimismo cosmico.

L’universo non ha minimamente influito sulla nostra comparsa, ignaro della casualità che lo innerva, mentre noi, pur consci della nostra “cosmica irrilevanza” possediamo la libertà di lottare comunque contro la morte e contro il male senza senso del mondo.

E’ questa la strada per dare un senso alla nostra esistenza: lottare per diminuire le sofferenze e migliorare le condizioni di vita di tutti.Trovare in questo percorso il senso di una vita comunque destinata a spegnersi e soprattutto breve, brevissima.

Siamo esseri finiti, che hanno il grande dono di concepire e conoscere l’infinito: guardiamo in faccia la nostra finitudine, affrontiamola attraverso la sfida ribelle, l’inquietudine e la rivolta.

“[…] avere coscienza della finitudine ha un grande valore umanistico, perché ci dona non solo il senso della nostra appartenenza alla natura, esseri fragili tra creature fragili, in piedi su una Terra vagante che pure condivide questo destino, ma ci dona anche la compassione per tutti gli altri che, come noi, sono mortali e in cerca di un senso. La finitudine è il fondamento della nostra comunità di destino, della solidarietà tra disperati, una solidarietà che nasce tra le catene. Siamo mortali, ma non siamo soli. Lo siamo tutti”.

* Finitudine, Telmo Pievani, Raffaello Cortina editore, 2020 

 


 


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