Dove eravamo rimaste? (“Quel tipo di donna” di Valeria Parrella)

 


Valeria Parrella è una donna che non ha paura, una scrittrice militante, una donna bella, impegnata, solare, empatica.

Ho letto sue opere molto significative (Lo spazio bianco, Almarina, di cui ho scritto qui) e la seguo su twitter (qui) perché è anche assai simpatica e sa dare una lettura sempre molto lucida alle vicende di attualità, soprattutto quando si parla di donne e parità.

Ho superato un mio pregiudizio stantìo (“perché pubblica questo libro con HarperCollins? la stessa casa editrice di tanti romanzi rosa? “) e ho letto “Quel tipo di donna” d’un fiato, sono poche pagine.

Chiuso il volume, ho pensato che bisogna pur pagare le bollette, ho pensato che a volte capita di non sapere bene dove si vuole andare a parare, e ho anche pensato che forse è stata una vendetta sottilissima contro chi ha concesso il premio Strega 2020 al solito Veronesi, con appena 11 voti di scarto (io facevo il tifo per lei, ovviamente).
Ho saputo dopo che l’autrice ha scritto questo romanzo durante il primo lockdown, un po’ attingendo anche da memorie personali, alla ricerca di una interpretazione del suo concetto di "sorellanza". 

Forse solo un libro di Diego De Silva avrebbe potuto farmi incazzare di più.
La differenza è che nel caso di Valeria Parella l’incazzatura mi è scesa subito. Diego De Silva invece lo detesterò in eterno.

Non posso dire molto di questo libro:  io sinceramente non ci ho trovato nulla, neanche molta emozione.
C'erano una volta quattro amiche, cosmopolite e emancipate, un po' ricche e un po' povere, che facevano una specie di viaggio di formazione (anche se fuori tempo massimo) in Turchia, ognuna col suo dolore, ognuna con il suo amore: alla fine mi sono sembrate indistinguibili l’una dall’altra, un po' uscite da un film di Özpetek un po’ da uno di Virzì.
Tutto molto in superficie, tutto quasi modaiolo. 

Mi dispiace tanto Valeria, ma non mi amareggio troppo, perché ho già dimenticato tutto e ti amo come prima.  


*Valeria Parrella, Quel tipo di donna




Commenti

Il post più letto del mio blog

Game set match ("Open" di Andre Agassi)

Verosimile sia il dolore sopra ogni cosa (“Una vita come tante” di Hanya Yanagihara)

Sotto il Mondo delle Parole ("Underworld" di Don Delillo)