Di te non saprò niente (“Città sommersa” di Marta Barone)

 


“Qualche giorno dopo mi venne in mente un’altra immagine senza contesto: mio padre, a casa mia, che nel corso di chissà quale conversazione mi diceva con un sorrisetto esitante, guardandomi di sbieco: “Un giorno scriverai un libro su tuo padre”.
Io avevo sbuffato.
“Ma per carità di Dio.”
Alla fine era riuscito a incastrarmi.


Di Padri. Di Figlie. Di Madri. Di Figli. Di Famiglia.

La letteratura scoppia di rapporti familiari di tutti i tipi, di legami e di rotture, di amore, odio, vita e morte, dentro quell’universo asfittico e immenso che ogni famiglia rappresenta: alla fin fine sempre da lì arriva il nocciolo più nascosto di ognuno di noi.
Quello più vicino alla verità.
Posto che abbia un senso cercarla. E ammesso che esista qualcosa come la verità, in grado di darci quelle risposte che ci consentano di dormire senza sogni, pacificati.

Marta Barone ha trovato un modo per indagare di suo padre, un padre impegnativo, un padre speciale, come lo sono tutti per chi hanno generato, probabilmente. 

Una storia che ha saputo imbastire in una forma originale: un po’ indagine, un po’ inchiesta, un po’ ricordo, un po’ elaborazione.
In ogni riga c’è Marta, ma non in tutte le righe c’è LB, suo padre, e questo mi piace, è riuscita a raccontarci un’epoca, una città, un insieme di idee, un uomo e soprattutto se stessa.
In un modo che non indulge, non sapienteggia, non drammatizza e non sprofonda nel cliché.
LB resta, in fondo, un mistero, un uomo fatto soprattutto di domande.

Non sono brava a descrivere meglio l’originalità di questa storia, privatissima e pubblica insieme: sono colpita anche dalla giovane età dell’autrice, ne sono felicissima anche per una forma di dispetto, contro tutti quei vecchioni intellettuali che si lamentano sempre dell’assenza di una nuova generazione di scrittori italiani. Ce ne sono, eccome.
Insieme a Marta Barone anche altre e altri.

E menomale, perché dei soliti vincitori dei premistrega ci saremmo anche stancati.


*Marta Barone, Città sommersa



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