Il ratto di Europa (“La capitale” di Robert Menasse)






La prima volta che sono stata a Bruxelles (in uno di quei viaggi di formazione organizzati per conoscere meglio le istituzioni europee) ho alloggiato all’Hotel Atlas, nel quartiere di Sainte Catherine, esattamente dove si apre il romanzo di Menasse, con un misterioso omicidio avvenuto in una delle stanze di quello stesso hotel e un maiale che si aggira per la Rue du Vieux Marché Aux Grains.
Ho anche mangiato al ristorante greco Menelas, in cui si incontrano due dei personaggi del romanzo.

Questa micro familiarità con i luoghi mi ha subito conquistata, mi sono tuffata nella lettura con molto entusiasmo, anche se non sono riuscita a mantenere la stessa tensione fino alla fine delle 440 pagine. Tanti personaggi, cambi di scena, digressioni, ma uno stile sempre intelligente, sottilmente ironico e mai ridondante. Pulizia di idee e di scrittura.

L’autore, viennese, è un profondo conoscitore delle istituzioni europee, delle quali ha cercato di descrivere il volto “umano”, come lui stesso ha dichiarato : gli anonimi burocrati di Bruxelles sono in realtà persone in carne ed ossa, con nomi, storie, ambizioni, meschinità, passioni, solitudini.

“La capitale” ha vinto nel 2017 uno dei più prestigiosi premi letterari, il Deutscher Buchpreis,, con la seguente motivazione:
"Ciò che è umano è sempre auspicabile ma mai dato per certo: che questo principio sia anche applicabile all'Unione Europea, ci dimostra in modo persuasivo Robert Menasse con il suo romanzo La capitale. Con abilità drammaturgica scava a mano leggera nelle profondità del mondo che siamo abituati a chiamare "nostro". Ma soprattutto ci dimostra in modo inequivocabile che l'economia di per se non ci garantirà un futuro di pace".

Interessante l’affresco della complessa meccanica delle relazioni politico-burocratiche europee: le diverse anime di Consiglio e Commissione, le Direzioni, l’attività di lobby e la spregiudicata gestione dei nazionalismi da parte degli Stati membri.

Tra giallo, mistery, romanzo storico, pamphlet politico , narrazione ironica e disincantata, la vicenda si snoda su più piani e fornisce molte interessanti chiavi di lettura, senza per questo rinunciare a un messaggio di convinto e nobile europeismo, che nasce e allo stesso tempo ritorna ad Auschwitz, e alla vicenda terribile dalla quale echeggia il monito eterno su cui è nata l’Unione Europea : “mai più”.



* La capitale, Robert Menasse 


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