Anima Candida ("Candore" di Mario Desiati)
La storia di Martino
Bux, in Candore di Mario Desiati, sembra la storia di una strana
Alice al maschile in un Paese delle Meraviglie fatto di reggicalze,
gang bang, tacchi a spillo, in un mondo del porno idealizzato dal
candore (appunto) del protagonista.
Ho trovato questo
romanzo interessante ma non travolgente, delicato ma non in grado di
suscitare empatia, ben scritto ma non esente da incursioni nel
banale.
In sostanza grande
potenziale inespresso: la poesia che potrebbe esprimere Martino Bux è
rimasta bloccata nelle pagine, in una certa confusione di personaggi
introdotti e poi abbandonati, o mal sviluppati.
A pensarci bene
praticamente tutti i personaggi sono piazzati lì e lasciati
incompiuti: da Fabiana la prima fidanzata a Luisa, la donna-chiave
che però esiste solo nell’assenza, ed è del tutto bidimensionale,
fino a Cinzia la ex pornoattrice con svolta new age (?) o al
produttore misterioso che sparisce in un incidente aereo.
Al di là di questo,
credo vada riconosciuta la validità di un esperimento narrativo che
parla di un uomo ossessionato dal porno e dall’iconografia
femminile che quel mondo gli ha innestato nel cervello, e ne parla
senza volgarità, accentuando proprio l’ingenuità e il candore del
protagonista, incapace di un’esperienza reale di amore con una donna vera.
Paradossalmente,
sembrano tutti refrattari all’eros, tutti molto algidi e
concentrati su un sesso che è solo forma, prestazione, iconografia e
modello catalogabile secondo gli standard del porno.
Il candido Martino
non può che restare schiacciato, troppo fragile per un mondo (quello
della pornografia) che ha perso ogni capacità di sognare.
* Candore, Mario Desiati
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