Un fiume di donne ("Amy e Isabelle" di Elizabeth Strout)




Mi sento in colpa perché leggo molta letteratura americana contemporanea (o comunque novecentesca), a volte esaltandomi e a volte commuovendomi, mentre non ho lo stesso slancio verso scrittrici o scrittori italiani (viventi).
Su un gruppo Facebook di lettori qualche giorno fa è comparso un post che esprimeva questo stesso mio disagio, e chiedeva se si potevano trovare fra gli scrittori italiani alcuni del livello di Roth, Franzen, Carrére, etc.
E’ partita una discussione molto articolata e interessante e sono stati citati molti autori italiani, ma ognuno di loro è stato ricordato per un libro, un exploit singolo, non per un’ intera carriera. Forse siamo noi italiani ad essere esterofili, chissà. 

Elizabeth Strout è una di quelle autrici, americane e viventi, che ho letto con molta partecipazione ed emozione.
Ci son cose che funzionano da dio in certi autori americani: ti raccontano di una società tipicamente statunitense, di un paesaggio nordamericano, di tempi e luoghi in cui sarebbe difficile immedesimarsi, e lo sanno fare tirandoti dentro come se stessero parlando di te. 

Amy e Isabelle è il romanzo di esordio di Strout, che racconta di una figlia adolescente, Amy, e una madre sola, Isabelle: come ho già avuto modo di spiegare qui questo è un argomento emotivamente intrigante per me.

Al netto però di una propensione soggettiva tutta mia, l’autrice riesce a rendere vivo e presente il quotidiano dei personaggi attraverso dettagli: un fiume ininterrotto di pensieri, quadri, immagini, sensazioni, emozioni. 
Non a caso il fiume attraversa anche la cittadina in cui la storia si svolge, superando le stagioni senza mai smettere di scorrere. 
Un vero libro-fiume di quasi 500 pagine, che si legge navigandoci sopra: lungo ma mai verboso o ridondante, corale anche se intimista.
Ci sono tante donne nella storia di Amy e Isabelle, non tutte simpatiche o positive, ma senza dubbio tutte rappresentano il motore della vita (familiare, sociale, aziendale, scolastica) della cittadina di Shirley Falls.
Gli uomini restano spesso sullo sfondo, egoisti, privi di empatia, un po’ da commiserare dopo tutto. 

E’ un libro positivo, luminoso anche quando parla di pioggia incessante, che descrive un cammino femminile verso l’amore e l’amicizia.
L’ho finito commuovendomi, sotto occhiali scuri, in un treno da pendolare. 



* Elizabeth Strout, Amy e Isabelle




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