Catalogo Emozioni De Luxe (Sillabari di Goffredo Parise)
Quanto sono belle le
atmosfere che crea Goffredo Parise nei Sillabari.
C’è Calvino, c’è
Piero Chiara, c’è l’Italia che sembra America, ci sono le
signore eleganti senza nome, gli uomini pensosi con cappello, i
buffet delle stazioni: anche i cani sembrano più intelligenti.
I Sillabari
andrebbero fatti leggere a tutti gli adolescenti, per avviare quella
educazione sentimentale che nelle scuole ancora non siamo riusciti a
far entrare.
Sono loro, i ragazzi
non ancora uomini e le fanciulle non ancora donne, che si possono
permettere il lusso di pensare a un Bacio che si ricorda dopo
trent’anni, a un’Amicizia fatta di dettagli quasi invisibili,
alla Bellezza come distillato del quotidiano.
I ragazzi ai quali
dovremmo garantire ancora il lusso della noia, del tempo sprecato,
delle estati vuote e dei ricordi mai raccontati.
C’è un'apparente
semplicità nelle descrizioni, che però non toglie il piacere di
immaginare scene raffinatissime, filmiche, dove i dialoghi sono
pochissimi e i dettagli fulminanti.
C’è anche una
delicatezza davvero superba nel cogliere certi stati d’animo e
descriverli attraverso la loro fugacissima e segreta epifania.
Dovesse uscirne un
film da un libro come questo, a parer mio dovrebbe essere un film dei
primissimi anni 70 con Monica Vitti, Jeanne Moreau, Alain Delon,
Dominique Sanda, Lino Capolicchio. Praticamente i Finzi Contini che
si fanno dirigere da Antonioni.
Esagero, poi mi
convinco ancora di più delle mia teoria di una vocazione di Parise
al filmico quando scopro che Nanni Moretti ama i Sillabari al punto
di aver realizzato la versione in audiolibro.
Chissà se ha mai
pensato di farne un film.
*Goffredo Parise, Sillabari
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