Cesare, il tanto amato ("La bella estate" di Cesare Pavese)




Cesare Pavese è per me una figura magnetica: la sua storia e tutto ciò che lui era mi affascina da sempre.
Ci sono tanti motivi alla base di questa fascinazione, alcuni li conosco, altri li sto ancora esplorando.
Per questo ho deciso di ripartire da zero con la lettura delle sue opere. E ho fatto bene: non credevo sarebbe stato così bello rileggerlo. Così piacevole.
Perché quest'uomo così malinconico, così ossessionato dall'amore, mi affascina tanto, fino al punto di chiamare mio figlio con il suo nome?

Ne La bella estate, che ho appena riletto, c'è uno dei tanti motivi.
Non ho mai letto uno scrittore (uomo) così magicamente capace di descrivere lo stato emotivo fragilissimo e candido di una sedicenne che si innamora, cosi come accade a Ginia, la protagonista del romanzo.
Ginia rappresenta l'animo più intimo dell'autore: la sua purezza in pericolo, la sua tenerezza a metà fra donna e bambina, i suoi sogni amorosi e le sue terribili delusioni, ma anche la sua voglia di libertà ed erotismo.
Ma c'è anche Amelia a ricordarci qualcosa di Cesare: lei è la modella dei pittori, la disinvolta, la sfacciata, la carnale, con cui Ginia si insegue in continuazione tra le vie di Torino e le colline d'intorno.
Sono sempre ammutolita di fronte alla maestria di Pavese, che non usa mai una parola in più né una parola in meno per dipingere in questo breve romanzo quel mondo in guerra, bellissimo e sofferente, fatto di ragazze e donne che si perdono e si tengono dentro il dolore e la paura.
In questa Torino, le persone più affascinanti non sono Guido o Rodrigues, i due pittori bohémien intorno al cui appartamento la vicenda gravita, ma sono le due ragazze e i loro pensieri, più evidenti quelli di Ginia e molto più misteriosi quelli di Amelia.
Cesare Pavese sapeva leggere così a fondo le emozioni di una ragazza giovanissima perché le sentiva sue e le viveva fin nelle vene, da uomo sensibilissimo quale era.

Viene voglia di rinascere per incontrarlo, bere un bicchiere in un caffè torinese, parlare con lui d'amore. 


* La bella estate, Cesare Pavese  


Commenti

Il post più letto del mio blog

Game set match ("Open" di Andre Agassi)

Verosimile sia il dolore sopra ogni cosa (“Una vita come tante” di Hanya Yanagihara)

Sotto il Mondo delle Parole ("Underworld" di Don Delillo)